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Messaggio Da Ozne 13/11/2013, 22:32

Eccomi qui, ai commenti.
Per prima cosa mi piacerebbe rispondere a Giorgia, ma in realtà anche ad Emanuele che bene o male mi aveva mosso la stessa critica.
La mia idea era quella raccogliere gli aspetti delle rotture dei vari oggetti. Mi rendo conto che è una spiegazione troppo stringata e border line, e mi rendo conto
che un repotage dovrebbe illustrare più aspetti di uno stesso soggetto... bè io ho inteso il mio soggetto qualcosa di astratto.
Volevo anche spiegare il perchè di questo tema: purtroppo mi son ritrovato senza idee e tempo, e l'idea mi è venuta a cena, quando involontariamente ho rotto un bicchiere.
Ho raccattato vari vecchi oggetti rotti e ho trascorso qualche ora nella notte a scattare fotografie indoor. Mi piaceva l'idea di cimentarmi con scatti still life e
giocare molto con le luci e con un set improvvisato.

Detto ciò passo a voi.
Ho deciso di premiare il lavoro di Giorgia in quanto è riuscita a esprimere in toto tutti gli aspetti di una commedia teatrale, dai preparativi alla chiusura del sipario.
Mi piaciono i vari scatti e la scelta dei colori. La mi a fotografia preferita, la seconda... Mi piace molto l'idea del punto di vist: rappresentare quello che
normalmente il teatro non mostra: quello che c'è di dietro.. sì perche dietro la finzione e la perfezione di quanto possono vedere gli spettatori c'è una realtà fatta
di telai di legno vitie pannelli non decorati. E l'immagine dell'attrice dalla finestra, che non lascia ben intravedere il volto, so che c'entra poco, ma mi ricorda
molto un quadro di Dalì, di una ragazza alla finestra.
Molto bella la prima, con l'attore in fase meditativa, ripreso da dietro a dei pannelli, dà molta naturalezza alla scena, sembra quasi che il fotografo non osa
disturbare il riposo dell'attore.
Altre foto degne di nota la 8 molto espressiva, sembra quasi che l'attore voglia dialogare con il suo personaggio, mi piace l'idea del colore che riprende il muro e
pare che il personaggio gli si 'uniformi' invece che staccarsi del tutto e la leggera sgranatura rende al tutto una dimensione onirica. La 5 mostra un punto di vista
diametralmente opposto dal primo, molto bello lo sfocato del palco all'esterno.
Se posso muovere una critica, la quarta ha un titolo molto azzeccato, ma se avessi dovuto scegliere l'avrei evitata, non perchè non sia una bella immagine, ma perchè
concentra l'attenzione su un soggetto che difficilmente si riesce ad individuare con il teatro.

Per quanto rigurda Emanuele:
Hai scelto un tema molto, ma molto complesso da poter gestire, se non si ha tempo e pazienza per star ad attendere un espressione e atteggiamento particolare di un animale.
Quello che per me fa perdere un po' al tuo report (che è tutt'altro che banale) è che purtroppo e a giusta ragione sugli scatti principali non varia molto il punto di vista.
Intendo, le prime due e l'ultima mi sembrano un po' delle immagini di contorno, molto ben fatte, ma che non catturano l'attenzione. Le immagini più belle sono ovviamente
quelle fatte ai cani. Tra tutte le più belle la 9 e la 7. La 9 è semplicemente magnifica, con un punti di vista di poco sopra gli occhi del cane, sembra che guardi con
una faccia implorante e rassegnata dietro una grigia rete.
Altra fotografia davvero rappresentativa è la 7, è la vera essenza dell'abbandono: un cane che non guarda in faccia chi gli sta di fronte, ma è in attesa, che il suo
padrone prima o poi possa tornare...


Ciao a todos
pirat 

Ozne

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